“Il gioco dell’amore e del caso” di
Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, portato al successo nel gennaio 1730
dagli attori della Comédie italienne, è un gioiello della drammaturgia settecentesca
che ha in sé il germe della grande tradizione del teatro “all’italiana”. Una
classica commedia degli equivoci in cui Silvia e Dorante, nei panni dei
rispettivi servi, s’innamorano e la stessa cosa accade anche ai due servitori
che indossano le vesti dei loro padroni. Attraverso uno stile gradevole e
raffinato il teatro di Marivaux si sofferma a descrivere le mille sottigliezze
dell’amore: al suo sorgere o nelle sue ambigue metamorfosi, nel suo urtarsi con
le convenzioni sociali e mondane. Marivaux fa emergere le contraddizioni dei
personaggi divisi tra l’essere e l’apparire, la verità e l’inganno. Svela le
pieghe nascoste del gioco della passione, mostrando l’essenza di una natura
umana vacillante, incerta, piena di perplessità e interrogativi. Piero
Maccarinelli riscopre la squisita tessitura drammaturgica di Marivaux, nella
versione e nell’adattamento di Giuseppe Manfridi per farne risaltare e
raccontare le inquietudini, le tragicomiche ansie dell’essere innamorato, la
paura del futuro, l’incertezza dell’essere amato, la comica e talora patetica
posizione dell’amante rispetto all’amato e viceversa.
Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, portato al successo nel gennaio 1730
dagli attori della Comédie italienne, è un gioiello della drammaturgia settecentesca
che ha in sé il germe della grande tradizione del teatro “all’italiana”. Una
classica commedia degli equivoci in cui Silvia e Dorante, nei panni dei
rispettivi servi, s’innamorano e la stessa cosa accade anche ai due servitori
che indossano le vesti dei loro padroni. Attraverso uno stile gradevole e
raffinato il teatro di Marivaux si sofferma a descrivere le mille sottigliezze
dell’amore: al suo sorgere o nelle sue ambigue metamorfosi, nel suo urtarsi con
le convenzioni sociali e mondane. Marivaux fa emergere le contraddizioni dei
personaggi divisi tra l’essere e l’apparire, la verità e l’inganno. Svela le
pieghe nascoste del gioco della passione, mostrando l’essenza di una natura
umana vacillante, incerta, piena di perplessità e interrogativi. Piero
Maccarinelli riscopre la squisita tessitura drammaturgica di Marivaux, nella
versione e nell’adattamento di Giuseppe Manfridi per farne risaltare e
raccontare le inquietudini, le tragicomiche ansie dell’essere innamorato, la
paura del futuro, l’incertezza dell’essere amato, la comica e talora patetica
posizione dell’amante rispetto all’amato e viceversa.
Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco
Montanari, Fabrizia Sacchi, Emanuele Salce e Sandro Mabellini sono i brillanti protagonisti
dello spettacolo.
Montanari, Fabrizia Sacchi, Emanuele Salce e Sandro Mabellini sono i brillanti protagonisti
dello spettacolo.
I costumi portano la firma e tutto il
prestigio del premio Oscar Gabriella Pescucci. Le scene sono di Giacomo Costa,
artista visivo dalla fama internazionale.
prestigio del premio Oscar Gabriella Pescucci. Le scene sono di Giacomo Costa,
artista visivo dalla fama internazionale.
Lo spettacolo è in scena al Teatro
Manzoni di Milano fino al 17 febbraio. (R.B.)
Manzoni di Milano fino al 17 febbraio. (R.B.)
![]() |
Sandro Mabellini e Emanuele Salce |
![]() |
Paolo Briguglia e Antonia Liskova |
![]() |
Francesco Montanari |
![]() |
Fabrizia Sacchi |